10 settembre 2019

Verde indocianina: la guida per una chirurgia più sicura e più efficace

Tempi di degenza ridotti, diminuzione delle fistole radiologiche e reali, minori infezioni, ed in generale un miglioramento delle condizioni di sicurezza durante l’intervento. Sono questi i vantaggi con l’utilizzo, in modalità laparoscopica e tradizionale, del verde indocianina utilizzato da qualche anno nel reparto di chirurgia dell’Ospedale San Pellegrino, diretto dal dott. Valentino Prandini.
 
“I pazienti sottoposti a tale test – spiega Prandini - solitamente 2 volte durante l’intervento, erano tutti pazienti con patologie a carico del colon retto, più raramente del piccolo intestino, e lo scopo è sempre stato quello di definire con sicurezza il livello di sezione del viscere e la successiva rivalutazione di una buona vascolarizzazione anastomotica”. Prandini ha eseguito 72 casi, potendo contare sulla tecnologia di imaging avanzata 4 K: “L’esame è sicuro, innocuo e di immediata comprensione, grazie alla tecnologia ad infrarossi che dopo pochi secondi dall’iniezione endovenosa, ci mostra le aree verdi ben vascolarizzate rispetto a quelle grigie non più irrorate. Dal punto vascolare interessanti sono le aree di confine, quelle in cui spesso cade la sezione e si confeziona la successiva anastomosi. In tre casi il test al verde ci ha fatto spostare la sede di sezione rispetto alla presunta sede marcata con una clip precedentemente al test, da noi erroneamente ritenuta ideale”.
 
Il test ha molte altre interessanti applicazioni, nella chirurgia mammaria, nella chirurgia delle vie biliari e del fegato, nelle colecistiti complesse, nella chirurgia d’urgenza intestinale, nell’identificazione dei linfonodi malati, ecc. Sono purtroppo ancora pochi i Centri dotati di questa futuristica tecnologia: “Noi con orgoglio possiamo dire che siamo tra quelli. I vantaggi immediati si riflettono in enormi vantaggi futuri, perchè la letteratura ci dimostra che dopo il test al verde e dopo aver superato la curva di apprendimento, si accorciano i tempi di degenza, diminuiscono le fistole radiologiche e reali, diminuiscono le infezioni, insomma indirettamente migliora la ripresa del paziente ed aumentano le sue performance. La strada è lunga ma l’utilizzo di tecnologia avanzata e dedicata è l’unico modo per andare avanti, per stare al passo con questi tempi così rapidi nell’innovazione. Noi ci siamo e questo è importante!”